Riflessioni sulla pratica.

Cosa proviamo praticando

Riscoprire il senso di appagamento che risiede in noi

Tutti noi siamo alle prese ogni giorno più o meno, con le stesse sfide:

Come camminare su questa terra guadagnandoci da vivere e nello stesso tempo trovare “qualcosa di più elevato”, uno scopo più profondo che ci gratifichi in qualche modo.

L’errore che facciamo però, sta nel pensare di dover cercare questo scopo chissà dove o in che cosa, quando in realtà questo qualcosa è molto più vicino a noi perché è:

dentro di noi!!

Chiunque abbia intrapreso questo viaggio può percepirlo; il viaggio che ci porta all’interno di noi stessi se ben accompagnati.

Tutti siamo accomunati da sofferenze che ci portiamo dentro e che si accumulano costantemente ogni giorno.
Sofferenze fisiche, mentali, emotive,… Ma tutti noi possediamo anche le capacità di eliminare queste sofferenze, lavorando su di noi!

Attraverso la pratica possiamo prenderci cura :

Del nostro corpo, il nostro tempio sacro.

Il corpo è quello che ci permette di camminare questa vita, di fare esperienza, e per far tutto ciò ha bisogno di sentirsi forte e in salute.

Della nostra mente, la nostra volta celeste.

Liberando la mente dai pensieri ossessivi e condizionanti, alleggerendola, la faremo risplendere come un bellissimo cielo stellato.

Del nostro cuore.

Ascolteremo l’emozioni senza reprimerle, ma invece manifestandole liberamente, facendole fluire come un trasparente corso d’acqua che non incontra ostacoli.

Impareremo a prenderci cura di tutto quello che ci compone e ci rappresenta; il nostro intero essere quindi.

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Partire dal nostro corpo è il modo a volte più semplice, per porci in ascolto delle sensazioni che percepiamo.
Scansionandolo, cominceremo a riconoscere i messaggi che invia per farci capire quando c’è qualcosa che non permette alla nostra energia di fluire liberamente, quando c’è qualcosa che tratteniamo.

Il lavoro sul corpo è quello che aiuta piano piano a lasciarci andare, ad aprirci, cominciando in questo modo a percepire anche tutte le energie più sottili che si manifestano intorno a noi e dentro di noi.

Procedendo nella nostra mente, impareremo a far fluire i nostri pensieri come nuvole passeggere fino a non sentirli più “nostri”. Ecco che nel vuoto e nel silenzio assaporeremo la pace e la sensazione di libertà che naturalmente possiede e può diffondere in noi.

L’ascolto del nostro cuore invece, delle emozioni, soprattutto di quelle che nascondiamo, che tratteniamo ci daranno un assaggio dell’Universo che è racchiuso in noi e piano piano rendendole libere di esprimersi cominceremo a comprendere il grande potenziale che ognuno di noi possiede…

Attraverso la pratica è come se facessimo pulizia eliminando tutta la polvere accumulata nella vita. Questa polvere che non permette di vedere chiaramente viene spazzata via lentamente. Rimuovendo questo profondo strato che rende il nostro specchio offuscato, riusciremo a vedere quello che c’è sotto, in profondità e non solo quello che appare in superficie.

Tutto ciò che crea blocchi, rigidità, densità, viene riconosciuto e combattuto. In questo modo porteremo in noi una speciale forza, che ci permetterà di risplendere, nella nostra luminosa integrità.

Ecco come lavorando su queste parti che ci compongono – che poi in realtà come sottolineo sempre durante i miei incontri: “sono un unico e meraviglioso mondo da scoprire, perché tutto è UNO” – ci apriremo a nuove e infinite possibilità.

L’apertura del cuore senza nessun tipo di repressione, l’apertura della mente ad una consapevolezza che abbraccia l’infinito, il ritorno a casa nel nostro corpo che comincia a vivere la vita pienamente.

La pratica permette di entrare in connessione e in questo modo incontreremo l’unità!

L’unità in noi stessi e di conseguenza l’unità con tutto quello che è intorno a noi.

Ci sentiremo così profondamente appagati.

Colonna Sonora : Ezra Was Right, Grandbrothers

 Buona pratica
Michela

(pic by Me ©MichelaCorbo – Liguria 2017)

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